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Immagine del redattoreMaurilio Barozzi

I morti sulla spiaggia: lo straniero di Camus 6/3/2023

Aggiornamento: 11 lug 2023


Morti sulla spiaggia. Il Mediterraneo. La mancanza di pietà. C’è Albert Camus in questo orrore. C’è il suo essere un “piede nero”, nato nell’Algeria francese, e c’è la sua emigrazione in Francia a 27 anni. C’è in qualche modo anche il suo non sentirsi mai a casa: troppo piede nero per essere francese; troppo francese per essere algerino. Uno straniero, comunque. Qualcuno ha notato come Camus fosse uno spirito intensamente mediterraneo, mare che lui stesso definì “bacino internazionale attraversato da tutte le correnti”. Il protagonista del romanzo ‘Lo straniero’ si chiama Meursault: è stato detto che il nome contiene i termini morte e sole. Infatti, la morte e il sole sono la molla che spinge - se si può parlare di molla che spinge per uno dei personaggi più apatici della letteratura - la vicenda. Sulla spiaggia, Meursault incontra un arabo con il quale c’era stata una piccola rissa poco prima. «L’arabo ha estratto il coltello e me l’ha mostrato nel sole. La luce è guizzata sull’acciaio ed è stato come se una lunga lama scintillante mi colpisse sulla fronte. (…) Tutto il mio essere si è teso, ho stretto la mano sulla pistola. Il grilletto ha ceduto, ho toccato il ventre levigato del calcio ed è stato lì, nel rumore al contempo secco e assordante, che tutto è cominciato. Mi sono scrollato di dosso il sudore e il sole. Ho capito che avevo distrutto l’equilibrio del giorno, il silenzio eccezionale di una spiaggia dov’ero stato felice. Allora ho sparato altre quattro volte su un corpo inerte nel quale le pallottole si conficcavano senza lasciare traccia. Ed è stato come se bussassi quattro volte alla porta dell’infelicità». Per impassibile che sia, e lo ha dimostrato di fronte alla morte della madre e poi lo confermerà nel prosieguo del romanzo, Meursalt intuisce come la morte impartita lo porterà a sua volta alla rovina. «Sono vivo, sono morto. Sono lo straniero che uccide l’arabo» canteranno anni dopo i Cure, ispirandosi al romanzo nel pezzo “Killing an arab”. Che chiudono così: «Fisso il mare, fisso la sabbia, fisso me stesso riflesso negli occhi dell’uomo morto sulla spiaggia. L’uomo morto sulla spiaggia».

Nei fatti, certa impassibilità di fronte alla morte in riva al Mediterraneo perdura ancora. E ancora. E ancora…

Albert Camus, Lo straniero, Opere Bompiani, 1988.


(L'Adige 6/3/2023)


Maurilio Barozzi LA BIBLIOTECA DI BABELE  L'attualità letta attraverso le pagine dei miei libri preferiti  Ogni lunedì, sulla pagina culturale del Quotidiano l'Adige

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