Il calcio degli scrittori brasiliani 12/12/2022
Aggiornamento: 11 lug

E così i brasiliani sono stati eliminati dal mondiale di calcio, ancora un volta. Dopo aver conquistato il quinto titolo mondiale di calcio nel 2002, hanno dovuto fare i conti con un digiuno di titoli lungo almeno 24 anni, finora il più consistente della loro storia con quello dal 1970 al 1994. E quando arrivano le sconfitte, gli scrittori cercano di lenire il dolore loro e del loro popolo imboccando la strada dell’elegia. Questi racconti di calcio brasiliano “Undici in campo” sono stati raccolti in antologia da Flavio Moreira da Costa e raccontano il calcio così come lo vivono i brasiliani. E forse la genesi intende rispondere all’accusa che rilancia lo stesso Moreira da Costa: «Gli scrittori brasiliani sono stati accusati di non trattare bene il tema, o semplicemente di ignorarlo. Dov’è il romanzo sul pallone e sui calciatori?»
Ecco dunque questi racconti.
«Sport, danza, fenomeno; campo da gioco e campo di violenza, borsa valori per la compravendita della merce giocatori; professione e arte come opportunità di ascesa sociale; vivaio di campioni ed ex campioni, vedette di ieri e dimenticati di oggi; esempi, idoli e disillusioni per tutta una nazione – nello strano mondo del calcio c’è di tutto. L’intero paese esulta quando la nazionale vince i mondiali; l’intero paese si avvilisce in caso di sconfitta».
E tutto ciò accade sempre, con ricorsiva, drammatica durezza nonostante ci siano sempre coscienze ad avvertire che è dal dolore della sconfitta che genera la vittoria. Che il calcio va comunque cantato come il momento di fortuna che si muove tra «il laboratorio di errori e il labirinto di sorprese». Come scrisse il poeta brasiliano Drummond de Andrade quando il Brasile fu sconfitto nel mondiale del 1966, uscendo addirittura dopo la fase a gironi: « … dopo l’ora rumorosa/ l’ora dura dello sport, senza cui non c’è premio che conforti,/ ché perdere è toccare un qualche cosa/ al di là della vittoria, è trovarsi/ in quel punto dove tutto principia/ a nascer dal perduto lentamente».
Flavio Moreira da Costa (cur.), “Undici in campo”, Edizioni e/o, 2006.
(L'Adige 12/12/2022)

Maurilio Barozzi
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