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Immagine del redattoreMaurilio Barozzi

India e Maximum City - 21/2/2022

Aggiornamento: 11 lug 2023



India, addio all'insegnamento di Gandhi

In questi giorni, in Uttar Pradesh, Goa e in alcuni altri stati dell'India si stanno svolgendo le elezioni. Un test importante per capire se gli indù continueranno a imporre la loro supremazia sui musulmani anche a livello politico. Da tempo, infatti, in India l'insegnamento di Gandhi è andato a farsi benedire e tra le due etnie è battaglia aperta. Ne ha parlato esaustivamente qualche tempo fa Suketu Mehta, un indiano emigrato negli Stati Uniti, nel suo libro “Maximum City”. Come spesso accade, i più efficaci censori dei peggiori costumi di un popolo sono proprio gli appartenenti a tale popolo. Spuntando l'arma del razzismo, dell'arroganza culturale o della superficialità del viaggiatore - con cui sarebbero bollati gli scrittori stranieri - l'autoctono Mehta s'immerge nelle profondità più torbide del suo Paese, che ama e che per questo vorrebbe migliore.

Parlando delle elezioni, Mehta racconta di ras di quartiere che privano gli abitanti degli slum dell'antenna televisiva, fino a quando avranno votato. E in un Paese dove un terzo degli elettori è analfabeta, ben si capisce quanto valga il ricatto. Racconta di come il leader di un partito induista parlasse dei musulmani, augurando loro le peggiori nefandezze: «Si sono comportati come gli ebrei nella Germania nazista? In tal caso non c'è niente di male se vengono trattati come gli ebrei nella Germania nazista». Racconta di come il giovane Sunil gli dica chiaro: «Il denaro è Dio». Di come, in un Paese zeppo di disoccupati e di ragazzini avidi di potere, trovare un killer costi il corrispettivo di poche decine di euro. Di come il servizio di raccolta rifiuti sia affidato ai ratti. Di come quasi la metà della popolazione viva in case senza servizi e per i bisogni corporali si serva del mare o si accucci per strada.

Mehta, si domanda sconsolato: «Abbiamo costruito il tempio di Konarak, Hampi, il Taj Mahal. Cosa è successo dopo? La qualità dell'architettura di Bombay dimostra l'involuzione della specie: le costruzioni di oggi sono peggiori di quelle di cinquant'anni fa, che a loro volta sono peggiori di quelle di un secolo fa». E probabilmente non è così soltanto in India.

Suketu Mehta, “Maximum City”, Einaudi, 2006.

(L'Adige 21/2/2022)






Maurilio Barozzi

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