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L'orsa e la vendetta di Glass 17/4/2023

Aggiornamento: 11 lug 2023


Ancora un uomo, e ancora un orso. Anzi, un’orsa. Siamo nell’agosto del 1823 sulle sponde del Missouri (Nord Dakota) e tutto comincia proprio con l’aggressione a Glass, un trapper in cerca di pelli, da parte di un’orsa. Un grizzly che «attaccò, ringhiando con tutto l’odio furibondo di una madre protettiva. (…) L’istinto spingeva Glass a voltarsi e scappare. Ma l’inutilità del tentare la fuga fu resa subito evidente dalla rapidità con cui il grizzly stava percorrendo la distanza che li separava. Glass armò il cane, alzò l’Anstadt e prese la mira, paralizzato dall’orrore al pensiero che quell’animale potesse essere così gigantesco e al tempo stesso così agile. Tenne a bada un ulteriore istinto, quello di sparare subito. Glass aveva visto dei grizzly prendersi cinque o sei pallottole in corpo senza morire (…) Giunta a dieci passi, l’orsa si drizzò sulle zampe posteriori, sovrastando Glass di un metro mentre protendeva gli arti per ghermirlo con i suoi artigli letali».

Senza entrare nei dettagli del romanzo “Revenant” di Micheal Punke, basti dire che i compagni giunsero sul posto dopo la furiosa lotta e, vedendo Glass moribondo, lo abbandonarono dopo avergli preso coltello, fucile e scavato la fossa (scena terrificante che ricorda “Mentre morivo” di Faulkner: con Cash che, a fianco del letto della madre in fin di vita, sega e smartella per prepararle la bara). Sopravvissuto miracolosamente alle ferite, Glass cercherà vendetta. Però non nei confronti degli orsi, bensì verso quei compagni che lo hanno abbandonato.

Dopo mille peripezie, alla fine (chi ha visto solo il film di Alejandro Iñárritu tratto dal romanzo stenterà a ritrovarsi) si mette l’anima in pace. E lo fa ascoltando le parole di Kiowa, un uomo d’affari che lo convince che «le cose non vanno sempre come dovrebbero» e che «un sacco di fili sciolti non vengono mai annodati». «Perché siete venuto alla frontiera?» - chiede Kiowa a Glass. «Per godere della vendetta? pensavo ci fosse in ballo qualcosa di più. Bisogna giocare le carte che si hanno in mano. E passare oltre» suggerisce Kiowa. E Glass, osservando nella notte la stella Vega, la costellazione del Cigno e la Croce del Nord, comprende che è ora di passare oltre.

Michael Punke, “Revenant”, Einaudi, 2014.


(L'Adige 17/4/2023)


Maurilio Barozzi LA BIBLIOTECA DI BABELE  L'attualità letta attraverso le pagine dei miei libri preferiti  Ogni lunedì, sulla pagina culturale del Quotidiano l'Adige

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