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Immagine del redattoreMaurilio Barozzi

L'ultima caccia di Francis Macomber 7/11/2022

Aggiornamento: 11 lug 2023


Ci era voluta la battuta di caccia al bufalo, perché Francis Macomber si scrollasse di dosso tutti i suoi dubbi, le sue insicurezze, le sue paure. Nella concezione di Ernest Hemingway la caccia è un momento di verità in cui l’uomo è messo di fronte ai suoi demoni, prima ancora che di fronte all’animale. E così Macomber - dopo aver fatto la figura del codardo fuggendo dal leone e del pusillanime sapendo che la moglie Margot lo tradiva con la guida Wilson - cerca il riscatto nel faccia a faccia con il bufalo.

Ed è in tale riscatto che si decide tutto. Si decide la nuova consapevolezza che raggiunge Macomber e che lo rende un’altra persona. Più coraggiosa. Più sicura. «Ora vorrei provare con un leone, sa» dice Macomber alla guida Wilson. «Ormai non mi fanno più paura, veramente. Dopo tutto cosa possono farti?». Wilson da quel momento capisce il mutamento di Macomber e smette di disprezzarlo per vederlo sotto un’altra luce. Gli cita a memoria Shakespeare: «Un uomo non può morire che una volta, chi muore quest’anno non dovrà farlo quello successivo». Ed è sempre Wilson che fiuta come quel momento andrà a cambiare anche gli equilibri all’interno della coppia Macomber. Fino a qualche ora prima Wilson pensava: «Se uno stupido sposa una puttana, come diavolo saranno i loro figli?» Poi, visto quel trapasso – l’aver ucciso il bufalo –, per lui una sorta di iniziazione alla maturità, ipotizza: «Che avesse anche finito di farsi fare le corna da sua moglie? Be’, quella sarebbe stata una cosa bellissima».

Margot, pure lei cacciatrice, anziché rallegrarsi per la metamorfosi del marito, gli rovescia addosso il suo veleno. «Che disgusto. Che schifo» commenta. Ironizzando sulla felicità di Macomber. «Come sei diventato coraggioso, tutt’a un tratto».

E Wilson intuisce: «Già comincia a preoccuparsi, pensò».

Ma la felicità di Macomber dura poco. Il bufalo torna alla carica. Macomber imbraccia il fucile e lo abbatte mentre Margot accoppa il marito con un colpo alla nuca.

Wilson guarda la donna che piange. «Proprio un bel lavoretto» le dice con voce monotona. «Stavolta l’avrebbe lasciata».


Ernest Hemingway, “I quarantanove racconti”, Einaudi, 1999.


(L'Adige 7/11/2022)



Maurilio Barozzi LA BIBLIOTECA DI BABELE  L'attualità letta attraverso le pagine dei miei libri preferiti  Ogni lunedì, sulla pagina culturale del Quotidiano l'Adige

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