C'è qualche cosa di ritmicamente ossessivo nell'attuale polemica sui rincari del carburante. Qualche cosa che sa di ricorsività e di insensatezza. Di promesse fatte e mai mantenute. Di assurdi giochi delle parti ai quali, da sempre, si presta a partecipare gran parte dei politici, contando sulla nostra memoria labile.
La situazione mi ha fatto tornare in mente una poesia dell'artista brasiliano Vinicius De Moraes che s'intitola “O ônibus Greyhound atravessa o Novo México” (“L'autobus Greyhound attraversa il Nuovo Messico”). Una lirica molto diversa rispetto all'opera per la quale siamo abituati a conoscere De Moraes. Vinicius è il poeta erotico brasiliano per antonomasia e il paroliere di canzoni come “Garota de Ipanema” o “Chega de saudade” che, con la musica di Tom Jobim, sono diventate capisaldi della bossanova nel mondo.
Invece questi versi martellano senza requie come una campana a morto. Senza allegria, senza sensualità, quasi senza speranza. Della sua cifra poetica emergono solo la malinconia e la tristezza che anche il solleone può infondere.
«Terra secca, albero secco/ E la pompa di benzina/ Casa secca, fienile secco/ E la pompa di benzina/ Serpente secco sulla strada/ E la pompa di benzina/ Uccello secco sul filo/ (E la pompa di benzina)/ del telegrafo: s.o.s./ E la pompa di benzina/ Pelle secca, sguardo secco/ (E la pompa di benzina)/ dell'indio che non dimentica/ E la pompa di benzina/ E la pompa di benzina/ E la pompa di benzina/ E la pompa di benzina...»
De Moraes scrisse “Greyhound” nel 1962 a Rio de Janeiro dopo essere rientrato dagli Stati Uniti, dove era stato vice-console a Los Angeles. E, letta adesso, suona come un cupo urlo premonitore sui danni all'ambiente che l'uomo sta facendo. Un allarme nemmeno molto mascherato (Uccello secco sul filo/ del telegrafo: s.o.s.) ma anche il monito che non tutti sono disposti a dimenticare. La pelle secca e lo sguardo secco dell'indio sono lì, immobili, a vigilare. Vicino alla pompa di benzina.
Vinicius de Moraes, Cinquantacinque poesie, Mondadori, 1997.
(L'Adige 16/1/2023)
Maurilio Barozzi
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