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La prima guerra del calcio 21/11/2022

Aggiornamento: 11 lug 2023


Chi sa solo di calcio, non sa niente di calcio, dice spesso l’allenatore José Mourinho. Probabilmente ha letto il racconto di Richard Kapuscinski “La prima guerra del football”. Vi racconta come, nel 1969 la sfida tra Honduras e Salvador che valeva la qualificazione al Mondiale di calcio del 1970 si trasformò in una guerra. E Luis Suarez, un suo amico che guardando il calcio sapeva predire gli avvenimenti, lo aveva avvertito appena letta la cronaca della partita. Nella gara di andata, in Honduras, era successo un disastro. I tifosi avevano sferragliato per tutta la notte sotto le finestre dei giocatori del Salvador impedendo loro di prendere sonno. Il giorno dopo l’Honduras vinse 1-0 e una tiosa salvadoregna, Amelia Bolanos, si suicidò per il dolore. La settimana successiva, nella gara di ritorno, accadde lo stesso a parti invertite: «Una folla di tifosi urlanti aveva spaccato tutti i vetri dell'albergo lanciando all'interno tonnellate di uova marci, topi morti e stracci maleodoranti». Allo stadio, l'Honduras fu scortato dai militari mentre i tifosi del Salvador, assatanati, sventolavano la foto della sventurata Amelia e bruciavano le bandiere degli avversari. «É comprensibile che, in tali condizioni, i giocatori di Tegucigalpa non pensassero alla partita». E infatti il Salvador vinse 3-0.

«Dopo aver letto questi fatti sul giornale, Luis disse che sarebbe scoppiata la guerra. A suo tempo era stato un bravo corrispondente, sapeva di che cosa parlava. “In America latina,” disse, “il confine tra football e politica è molto sottile e lunga è la lista dei governi caduti o rovesciati dall’esercito per una sconfitta della nazionale”». In effetti la guerra tra Salvador e Honduras scoppiò. Naturalmente, il vero motivo non era la partita di calcio (più che altro aveva a che vedere con problemi di migrazione tra Honduras e Salvador e per la redistribuzione degli appezzamenti agricoli) ma «il calcio contribuì a rinfocolare ulteriormente lo sciovinismo e l'isterismo patriottardo, tanto utili a scatenare la guerra e a rafforzare il potere dell'oligarchia in entrambi i paesi». Fu detta comunque guerra del football, durò solo cento ore ma fu cruenta: 6000 morti e 15000 feriti. La partita di spareggio tra le due nazionali fu giocata in Messico e... Il resto c'è nel racconto.

Richard Kapuscinski, “La prima guerra del football”, Meridiani Mondadori 2009.


(L'Adige 21/11/2022)



Maurilio Barozzi LA BIBLIOTECA DI BABELE  L'attualità letta attraverso le pagine dei miei libri preferiti  Ogni lunedì, sulla pagina culturale del Quotidiano l'Adige

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