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La zia di Eitan e lo zio di Moehringer 20/12/2021

Aggiornamento: 20 dic 2023



C'è nonno e nonno. E c'è zio e zio, come ha sentenziato qualche giorno fa la Corte Suprema di Tel Aviv, affidando alla zia paterna il piccolo Eitan, unico superstite del crollo della funivia del Mottarone. E per Eitan, la nuova famiglia, gli zii, saranno davvero la scialuppa di salvataggio nel mare della vita, le cui onde d’urto ha già dovuto affrontare in questi mesi. Questi zii saranno la sua bussola di riferimento, così come lo è stata zia Polly per Tom Sawyer, ma anche come lo è stato Charlie, indimenticabile zio di JR Moehringer nel romanzo “Il bar delle grandi speranze”.

A differenza di Eitan, JR i genitori li ha ancora. Solo che il padre, un dj alcolizzato, se n'è andato prima ancora di conoscerlo e la madre fatica a sbarcare il lunario e così il piccolo cresce nella casa dei nonni, piena di libri con la nonna che gli legge articoli del Daily News. A farlo diventare definitivamente un uomo adulto è però lo zio Charlie. Barista al Dickens (poi Publicans), durante le sue serate dietro il bancone, mentre prepara dry martini, lo zio Charlie è nello stesso tempo «predicatore, mattatore, mezzano, allibratore, filosofo, provocatore», racconta lo stesso JR. «Interpretava vari ruoli, troppi per poterli elencare, ma il mio preferito era il Direttore d'Orchestra, e la musica che dirigeva era la conversazione al bar». Proprio la grande umanità che JR ha trovato in quel bar grazie a zio Charlie – Steve, Joey D, Cager, Spazzacamino, Eddie il Poliziotto, Puzzolo... - diventa la sua vera palestra di formazione. Il piccolo JR ammira quest’uomo che parla un po’ come un letterato e un po’ come un gangster, che lo porta al mare con tutta la squadra dei barman,lo fa sentire importante chiedendogli di tenere le statistiche delle squadre di baseball. E, quando JR diventa più grande, zio Charlie e i suoi amici sono sempre pronti ad applaudirne i successi e a sostenerlo con delicatezza nei suoi fallimenti

Un libro intenso e commovente. Tanto che, dopo averlo letto, il tennista André Agassi, che con la famiglia ha avuto un rapporto molto controverso, ha voluto che proprio JR Moehringer scrivesse la sua biografia. E così è nato “Open”.

J.R. Moehringer, “Il bar delle grandi speranze”, Piemme, 2007.


(L'Adige 20/12/2021)



Maurilio Barozzi

LA BIBLIOTECA DI BABELE

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