Claudio Magris riesce a darci un buon abbozzo della questione sudtirolese partendo da una partita di carte a tressette rovescio (cotecio, come lo chiama lui). Storia e storie, geografia, filosofia di una terra di confine, dei suoi abitanti, del sangue dell'Heimat/patria nel libro “Microcosmi” prendono le mosse dalla stube dell'albergo Herberhof di Antholz Mittertal (Anterselva di Mezzo). Così, mentre Tony cerca di fare “cappotto” al gioco dove «perde chi vince» e per questo «scimmiotta la vita», Magris ci racconta il confine da una «stube è il cuore del Herberhof, quest'ultimo lo è di Antholz Mittertal come il villaggio lo è a sua volta dell'intera valle di Anterselva, rigorosamente circoscritta rispetto al resto del mondo» anche se parte della val Pusteria. «Il nome originario della Pusteria, Pustrissa, è slavo ma essa, specie negli anni di più duro conflitto con lo Stato italiano, si è dimostrata accanita e talora torva custode della tedeschità tirolese, dell'incontaminata Heimat tra i monti». «Chiusura e mescolanza, confini tracciati e varcati. Il Tirolo vanta una verginità etnica custodita dalle montagne, endogamia e maso chiuso, perla germanica serrata nello scrigno, ma è anche valico e transito, ponte tra mondo latino e mondo tedesco. Da queste parti passava la grande strada romana che portava ad Aquileia per arrivare al Brennero e più tardi la strada d'Alemagna, percorsa dai mercanti medioevali». «Dunque corrono confini, che si oltrepassano senz'accorgersene: quello antico tra Rezia e Norico, quello tra bavaresi e alemanni, tra tedeschi e latini. Il Tirolo è tutta una frontiera, divide e unisce; il Brennero separa due stati ed è al centro di una terra sentita quale unità. Pure i nomi cambiano identità: un tempo Südtirol, termine che compare appena nel 1839, indicava il Trentino e il Tirolo era un paese che vantava tre nazioni: tedesca, italiana e ladina. Ma il Brennero, dice la geografia, è lo spartiacque fra l'Adriatico e il Mar Nero, fra le acque che con l'Adige scorrono nel mare di ogni persuasione e quelle che tramite la Drava confluiscono nel Danubio. Adriatico e Danubio, mare e Mitteleuropa continentale, i due scenari opposti e complementari della vita; il confine che li separa, e che durante una gita si varca senz'accorgersene, è un minimo buco nero che conduce da un universo all'altro».
Claudio Magris, “Microcosmi”, Garzanti, 1997.
(L'Adige 14/11/2022)
Maurilio Barozzi
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