Nell’acquaforte di Goya “Disparate feminino” alcune donne tendono un lenzuolo facendovi rimbalzare sopra due bambolotti dalle sembianze di uomo. In una prova per quest’opera, l’autore aveva appuntato: “Con gli asini si gioca al pelele”. L’uomo tonto pensa di saltare e divertirsi a piacimento, in realtà a comandare il gioco sono le donne che tendono il lenzuolo. Un po’ quanto pare dire Elmore Leonard nel suo primo romanzo noir (era già apprezzato per il genere western): “Il grande salto”. In questo libro tutto ruota attorno agli stravaganti capricci della giovane Nancy che, mantenuta da un anziano riccone, in sua assenza cerca emozioni forti e all’uopo adocchia un bel giovanotto, Ryan. Saputo che il tizio ha precedenti penali per «F con S» (furto con scasso) cerca di irretirlo in un crescendo di «giochi» che dovrebbero culminare nel furto di cinquantamila dollari destinati alle paghe dei braccianti di Geneva Beach, nella regione dei Grandi Laghi americani.
Senza stare a spiegare la trama, il libro racconta come Nancy riesca senza alcun problema a trascinare gli uomini, praticamente tutti gli uomini, nell’ordito delle sue macchinazioni. Che spesso hanno come unico scopo quello di «fare qualcosa». Aveva iniziato a sedici anni quando, pur non avendo bisogno di soldi, faceva la baby-sitter per lisciare i padri dei ragazzini che accudiva e poi scrivere alle mogli che avevano tentato di approfittarsi di lei.
Il romanzo - che lo stesso Leonard racconta divertito essere stato rifiutato per ben 84 volte prima di essere pubblicato, nel 1969 – pone l’accento su un tema travalicante la letteratura di genere: il ruolo della donna. Che, nel caso impersonato dalla diciottenne Nancy, possiede delle innegabili risorse mentre è priva di scrupoli. Un altro tassello del mosaico che dovrebbe connotare la complessa discussione sull’argomento affrontato da Leonard già nel 1969. Da una parte la giovane relegata a ruoli di secondo piano e, tutt’al più, di annoiata mantenuta. Dall’altra la legittima ricerca di riscatto che però Nancy vanifica declinandola nei soldi facili e nel richiamo delle luci sfavillanti di Hollywood.
Elmore Leonard, “Il grande salto”, Einaudi, 2004.
(L'Adige in via eccezionale di martedì: 2/1/2024)
Maurilio Barozzi
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