Il corpo tumefatto e senza vita di una giovane donna viene trovato sulla spiaggia di Copacabana, a Rio de Janeiro. Le indagini durano poco: identificata la ragazza morta – Heloísa Wiedecker, 21 anni –, a finire in cella è il suo compagno Paul Morel. Lui è un artista, molto più vecchio di lei, ma i due hanno intrecciato una relazione che fin dal primo momento non ha briglie. Lei gli chiede di essere picchiata, lui accetta. La prima volta prova repulsione: vomita si sente male. Ben presto però entra nella parte: i due si picchiano furiosamente e, da intellettuali, rivestono di giustificazioni estetiche quella loro perversione. Paul dice: «Picchiarla era diventata una liturgia, un rito eucaristico, una crocifissione, ricostruita con tutti i crismi... Era una specie di rendimento di grazie, lo spirito prendeva coscienza del corpo, l’uno si completava nell’altra, più o meno... Sentivo che lì c’era un passaggio, ma non saprei per dove... A un certo punto ho creduto che quella crudeltà a intermittenza ci rendesse migliori, ci redimesse…». Naturalmente non li ha resi migliori, anche se la morte di Heloísa ha responsabilità molto più complicate (che non svelerò). E il libro racconta proprio quelle.
Il romanzo è “Il caso Morel” dello scrittore brasiliano: Ruben Fonseca. L’autore, con un gioco di specchi sapiente e avvincente (due diari che si intrecciano: quello rinvenuto di Heloísa e il libro che Paul sta scrivendo in gattabuia) ci precipita nell’abisso di due amanti selvaggi che, insofferenti della società che vivono (siamo grosso modo nel 1970), sperimentano di tutto. Heloísa: «Il matrimonio istituzionalizza l’ideologia borghese della sicurezza, corrompe la vita emotiva delle persone. Non conosco una coppia felice che sia una. (…) Tutte le mogli sono frustrate» e «anche gli uomini sono infelici, soffrono nel loro imbecille ruolo d’autocrati (…) Quanto vorrei essere una donna delle caverne e preoccuparmi solo del sole e della pioggia».
Fonseca pare ammiccare a queste teorie, però alla fine ci mostra come la ricerca ossessiva della libertà (o, meglio, dell'anticonformismo) possa prendere delle vie impreviste e talvolta tragiche. Ineluttabili.
Rubem Fonseca, “Il caso Morel”, Fazi Editore, 2023.
(L'Adige 15/1/2024)
Maurilio Barozzi
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