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L'onestà intellettuale in Lonesome Dove 18/3/2024


Mucche a riposo sulla spiaggia di Goa

Se ruba un mio amico, trovo ogni scusante, se lo fa un avversario lo lapido in piazza.

Avvezzo a tale precetto, che governa le pubbliche discussioni da diversi decenni (se non da sempre), rimasi particolarmente affascinato durante la lettura del colossale romanzo di Larry McMurtry “Lonesome Dove”. In particolare, a parte la bellezza di un libro capace di avvincerti per quasi mille pagine (non a caso è valso all’autore il premio Pulitzer nel 1986), mi colpì il momento in cui Call e Gus, due ex ranger e protagonisti della vicenda (una tipica storia western di viaggio alla ricerca di un nuovo territorio), impiccano dei ladri di cavalli e assassini. Non fui sorpreso tanto per il fatto che giustiziano “i cattivi” sul posto dove li avevano catturati. Quanto piuttosto perché lo fanno senza esitazioni anche se tra essi c’era un loro amico: Jake Spoon.

Quando il gruppetto di fuorilegge è catturato, tutti sanno che la resa dei conti sarà inevitabile. E comprendono ben presto che il processo è già stato celebrato dagli eventi. Il primo a saperlo è proprio Jake Spoon. Che cerca timidamente di salvarsi. «Jake andò da Augustus. - Non sono un criminale, Gus. Ha fatto tutto Dan. Ha sparato a quel vecchio e ha ucciso i coloni. Ha sparato a Wilberg e ai suoi uomini. Io e gli altri ragazzi non abbiamo ucciso nessuno. - Allora impiccheremo lui per omicidio e voi tre per furto di cavalli, - disse Augustus. - Da queste parti la punizione è la stessa, e lo sai». Jake non tenta nient’altro per cercare di salvarsi. E quando Call gli dice «Mi dispiace che tocchi a noi, Jake. Vorrei che fosse spettato a qualcun altro». Jake risponde: «Che diavolo, non vi preoccupate, ragazzi. Preferisco mille volte essere impiccato dai miei amici che da un branco di sconosciuti. Il fatto è che non avevo intenzione di fare del male a nessuno». Poi non attende nemmeno che siano loro a frustare il cavallo per farlo impiccare all’albero. Lo fa Jake stesso con un colpo di speroni, quasi a sottolineare l’ineluttabilità di quell’epilogo. «È morto bene» commenta Gus senza alcuna ironia. Perché in quel mondo la coerenza era l’unica virtù indiscutibile, l’unica linea in grado di distinguere l’uomo dal codardo, capace di mettere in secondo piano pure l’amicizia.

Larry McMurtry, “Lonesome Dove”, Einaudi, 2017.

(L'Adige 18/3/2024)


Maurilio Barozzi LA BIBLIOTECA DI BABELE  L'attualità letta attraverso le pagine dei miei libri preferiti  Ogni lunedì, sulla pagina culturale del Quotidiano l'Adige

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