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In bici a Compostela. Tappa3. Da Carrion de los Condes a Ponferrada

Aggiornamento: 24 lug 2023



3) Carrion de los Condes- Ponferrada

Distanza: ~Km. 230

Tempo effettivo di percorrenza in bici: 15 ore.

Picchi di altitudine: Manjarin (1.500 m. slm) - Ponferrada (573 m. slm).


Lasciato Carrion de los Condes si prosegue sulla strada statale per una trentina di chilometri fino all’abitato di Sahagun (829 m. slm), un antico villaggio divenuto “la Cluny di Spagna”. I monaci cluniacensi ebbero infatti una funzione storica fondamentale: trasformarono la Riconquista in una guerra di religione. Il monastero di Sahagun fu fondato nel 1079 e fu proprio un cluniacense (Bernardo di Ledirac) a ricoprirne il seggio episcopale. Il monastero diede rifugio ai monaci di Cordova, perseguitati dai mori. Merita senz’altro di essere visitato.


Villanuova de Argano-Melgar de Fernamental

Poi si può proseguire sulla strada statale verso Leon, ma è consigliabile tagliare un buon tratto percorrendo uno splendido sterrato (si può transitare anche con biciclette diverse dalla mountain bike, l’importante è non avere dei copertoni troppo sottili) che parte da Calzada del Coto, passa per Bercianos del Real Camino e El Burgo Raneiro (due villaggi “primordiali”) e dopo una trentina di km. arriva a Mansilla de las Mulas.

Real Camino Frances (Calzada del Coto-Mansilla de las Mulas)

Questa “calzada” si chiama “Real Camino frances”; è molto importante avere a disposizione dei viveri (nel tratto in questione si trova ben poco) e qualcosa per ripararsi il capo dal sole che è fortissimo, anche in primavera e autunno.



Da Mansilla si arriva subito (sulla strada statale) a Leon (823 m. slm), città d’arte con una stupenda cattedrale: la tradizione vuole che i pellegrini appoggino le mani sulla colonnina (ormai consumata) che funge da piedistallo. Qui si può dormire alla Real Colegiata de S. Isidoro, oppure in uno dei numerosi hotel o dei 15 ostelli. È possibile comunque chiedere aiuto all’ufficio informazioni (plaza de la Regla 3, tel. 23.70.82).

Pedalando tranquillamente sulla strada statale (pianeggiante) per una trentina di km. si arriva ad Orbigo, il cui ponte è uno dei più famosi del Camino. La sua fama è legata al periodo in cui i costumi cortigiani del Rinascimento fanno capolino nel pellegrinaggio. Orbigo fu infatti scenario di tornei cavallereschi. In particolare la leggenda del “Paso Honoroso” (Passaggio dell’Onore) che consisteva nella sfida che il guerriero Suero de Quñones lanciava a tutti coloro che volessero contendergli il ponte. Le contese durarono un mese intero, dopodiché tutti si incamminarono nuovamente per Santiago de Compostela.

Siamo ormai alle porte di Astorga (868 m. slm), città preromanica che l’imperatore Augusto chiamò Augusta. dove si trova agevolmente un rifugio per dormire e conviene farlo se si è stanchi o se la giornata è ormai al crepuscolo: da qui inizia infatti un tratto impegnativo. Appena fuori Astorga, a Murias, comincia una salita piuttosto ripida che, in un paesaggio sperduto, porta fino a Rabanal de Camino. Se si è fortunati qui è possibile trovare un’anziana signora che cuoce uova sode e pane di montagna. La leggenda vuole che a Rabanal un soldato di Carlo Magno abbia sposato la figlia di un sultano saraceno, e che tutto l’esercito franco abbia festeggiato qui le nozze. La salita prosegue imperterrita fino a passo Manjarin (1500 m. slm), un paesino abbandonato.


Manjarin

Appena il tempo per infilarsi uno spolverino e poi si scende velocissimi lungo una discesa ininterrotta di 17 chilometri (occhio ai freni!).



Si scende appunto per Molinaseca transitando per due bellissimi villaggi: El Acebo e Riego de Ambros, dove è possibile bere l’acqua freschissima delle fontane.


El Acebo

A El Acebo vi è inoltre un monumento al pellegrino ciclista, costruito dopo che nel 1987 un ciclista francese perse la vita in un incidente.


Vista di Ponferrada

Ormai Ponferrada (573 m. slm) è raggiunta. La città prende il nome dal ponte (Puente Ferrada) costruito sul fiume Sil per i pellegrini diretti a Santiago ed è abbastanza grande (57.000 ab.): si può dormire in un hotel (Del Temple, Bergidum, Conde Silva, Madrid, ecc.), in uno dei 9 ostelli oppure presso la parrocchia Basilica de Santa Maria de la Encina.


Gastronomia: Al pesce, nella Castiglia y Leon, si preferiscono porchetta e arrosto d’agnello, cucinate arrosto (asado). In estate, in qualsiasi bar della regione è possibile dissetarsi con la sangrìa a base di vino rosso ghiacciato, acqua, succo di frutta.


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